Supply chain visibility: 4 tecnologie da integrare nel tuo progetto

La supply chain visibility, ovvero la visibilità dei processi della catena di fornitura, non è mai stata più attuale o importante come ora. Forbes infatti inserisce la visibility tra i tre top trend per la supply chain per il 2022.

Negli ultimi due anni le supply chain sono state messe a dura prova, prima dalla pandemia e ora dal conflitto tra Russia e Ucraina. Eventi che hanno evidenziato la fragilità delle supply chain globali e fatto vacillare la capacità di resilienza delle imprese.

Il rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia sta infatti frenando quello che poteva essere per molte aziende l’anno della ripresa. Difficoltà che si aggiungono a quelle già poste dalla trasformazione digitale ed ecologica e che spingono ulteriormente la domanda di automazione nell’industria.

Automazione che è indispensabile per efficientare i processi, ridurre gli errori umani, gli sprechi e quindi anche i costi di produzione.

1. L’IoT a servizio della visibilità delle supply chain

Tra gli altri trend individuati da Forbes per il 2022 vi sono sostenibilità e resilienza. Tra questi, la visibility di tutta la catena di approvvigionamento assume il ruolo di abilitatore rispetto agli altri due. Questo perché non si può rendere più sostenibile o resiliente qualcosa di cui non si ha una conoscenza complessiva.

E per conoscere occorre misurare. Ecco, quindi, che l’IoT diventa una tecnologia abilitante per la visibilità (e di conseguenza la resilienza e la sostenibilità) della supply chain.

Nella logistica, la visibilità richiede il monitoraggio in tempo reale e a 360 gradi di tutte le risorse interessate nei processi di produzione e di magazzino. Materie prime, semilavorati, prodotti finiti, mezzi per la movimentazione e operatori: tutto deve funzionare alla perfezione per rispettare i tempi di produzione e consegna.

L’integrazione dei dati raccolti dai dispositivi IoT con altri sistemi già in uso presso l’azienda, come il WMS, l’ERP e il CRM, consente di abilitare numerosi vantaggi.

2. Supply chain visibility, come migliorarla grazie ai sistemi RTLS

L’introduzione di RTLS aiuta nel tracciamento delle risorse dell’azienda, grazie a sistemi formati da dispositivi e piattaforme software. Dispositivi montati a bordo macchina, oppure tag in dotazione al personale, in grado di tracciare, in tempo reale, la posizione dell’operatore o del mezzo. A seconda dei bisogni e del contesto si può utilizzare l’Ultra wide band (per una rilevazione più accurata) o altre tecnologie, come GNSS e BLE. Il software utilizza l’AI per analizzare i dati, creare rapporti personalizzati rispetto a determinati KPI e abilitare altri vantaggi.

Per esempio, il tracciamento dei mezzi di movimentazione permette di velocizzare le missioni. L’operatore può conoscere in tempo reale quale mezzo è disponibile e dove si trova. Così facendo, si riducono praticamente a zero il tempo di ricerca e gli errori umani.

Lo stesso vale per le merci, che possono essere tracciate indirettamente a partire dalle operazioni di movimentazione eseguite con mezzi tracciati.

3. L’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale (AI) è un’altra tecnologia abilitante la supply chain visibility: è grazie all’AI che i dati comunicati dai dispositivi IoT vengono trasformati in insight strategici.

Inoltre, partendo da questi dati, l’AI può creare modelli di simulazione che aiutano l’azienda a gestire meglio processi e spazi.

Ad esempio, dai dati relativi ai mezzi di movimentazione è possibile creare un report relativo alle missioni. Analizzando i tempi impiegati, il carico di ciascun carrello e il numero di missioni giornaliere, l’AI può elaborare strategie per migliorare l’organizzazione delle missioni.

Lo stesso può avvenire nei processi produttivi. Qui l’AI può sfruttare i dati raccolti dai sensori IoT equipaggiati sui badge degli operatori per monitorarne la produttività e suggerire miglioramenti.

Inoltre, grazie a IoT e AI l’azienda può monitorare anche gli incidenti avvenuti (o sfiorati) all’interno delle aree di produzione e di stoccaggio. Questo permette di rivedere le aree critiche per una maggiore sicurezza.

4. I Digital Twin

Le strategie di efficientamento suggerite dagli algoritmi di AI possono essere testate, in un primo momento, nella realtà virtuale.

Questo è possibile grazie ai Digital Twin, repliche virtuali di un asset (come un mezzo) o di uno spazio fisico (ad esempio il magazzino).

La possibilità di testare nello spazio virtuale le strategie di efficientamento permette di individuare quella più corretta. Infatti, grazie ai gemelli digitali, l’azienda può verificare l’impatto che il cambiamento suggerito potrebbe avere sulle risorse coinvolte nei processi.

Così facendo, inoltre, si riducono notevolmente costi e tempi per l’implementazione.

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